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I BeLong
Pensieri cattivissimi hanno pervaso la mia notte.
Vabbè ultimamente pervadono anche il giorno lo ammetto.
L'essere in due non significa annullare il proprio essere.
Anzi.
Credo che sia una crescita interiore continua, costante.
Per entrambi.
L'essere in due non significa essere ciechi al mondo che circonda, o essere sordi alle voci che ci avvolgono.
E' bellissimo invece essere in due, condividendo degli attimi, delle emozioni, delle sensazioni, che portano alla complementarietà. Ad una fusione. Ma restando sempre ognuno anima distinta e separata.
Amo la sensazione di appartenenza che si crea, pur restando liberi.
Non facile da raggiungere lo ammetto.
Si tende spesso a confondere l'appartenenza.
Mi piace la spiegazione che ho trovato in un blog sul significato di appartenenza.
Cita così:
SENSO DI APPARTENENZA | ||
Appartenenza significa in primo luogo consapevolezza della propria identità che si costruisce e si definisce a partire dall’io. La dimensione personale della “considerazione di sé”, sempre presente nella vita dell’individuo...." Appartenenza ..." Alla base dell’appartenenza si trova, in genere, un processo di identificazione, in cui la sfera dell’Io si identifica con il Noi...." |
Sorido..Noi.
E solo se si ha consapevolezza di se stessi, davvero si può appartenere all'altro.
Forse è questo che ora mi da una sensazione di benessere.
La piena consapevolezza di me stessa che mi permette di essere sicura dell'altro.
Di poter affermare con certezza che quando si è in due, non si diventa ne ciechi ne sordi.
Si diventa un unico insieme ma ben chiaro e distinto.
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on sabato 26 marzo 2011
at 14:14
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