I BeLong  

Posted by Rosy


Pensieri cattivissimi hanno pervaso la mia notte. 
Vabbè ultimamente pervadono anche il giorno lo ammetto.

L'essere in due non significa annullare il proprio essere. 
Anzi. 
Credo che sia una crescita interiore continua, costante. 
Per entrambi. 
L'essere in due non significa essere ciechi al mondo che circonda, o essere sordi alle voci che ci avvolgono.

E' bellissimo invece essere in due, condividendo degli attimi, delle emozioni, delle sensazioni, che portano alla complementarietà. Ad una fusione. Ma restando sempre ognuno anima distinta e separata.

Amo la sensazione di appartenenza che si crea, pur restando liberi. 
Non facile da raggiungere lo ammetto. 
Si tende spesso a confondere l'appartenenza.

Mi piace la spiegazione che ho trovato in un blog sul significato di appartenenza.
Cita così:


SENSO DI APPARTENENZA  
Appartenenza significa in primo luogo consapevolezza della propria identità che si costruisce e si definisce a partire dall’io. La dimensione personale della “considerazione di sé”, sempre presente nella vita dell’individuo...."
Appartenenza ..." Alla base dell’appartenenza si trova, in genere, un processo di identificazione, in cui la sfera dell’Io si identifica con il Noi...."
 
 
 
  

Sorido..Noi.



E solo se si ha consapevolezza di se stessi, davvero si può appartenere all'altro.

Forse è questo che ora mi da una sensazione di benessere. 

La piena consapevolezza di me stessa che mi permette di essere sicura dell'altro.

Di poter affermare con certezza che quando si è in due, non si diventa ne ciechi ne sordi. 
Si diventa un unico insieme ma ben chiaro e distinto.




This entry was posted on sabato 26 marzo 2011 at 14:14 . You can follow any responses to this entry through the comments feed .

1 Graffi

Tradurre in parole le emozioni e le sensazioni non è facile ,tanto meno con le immagini e la musica.
Ad ognuno queste cose suscitano emozioni distinte.
Tradurre la propria vita passata nel presente che ci rende "così come siamo" e che rende passato ogni momento appena vissuto nella continua crescita di noi stessi è la necessità di fondersi in ciò che ci emoziona,che ci fa sentire vivi,non statici.La crescita di un intero formato da due persone implica la crescita di ogni parte,per rimanere sullo stesso piano.A volte ci si ferma allungando una mano altre si marcia spalla a spalla,senza mai forzarsi,nell'assoluta libertà delle scelte,verso obiettivi che con naturalezza camminano sulla fiducia incontrastata.Cogliere il sorriso sul volto dell'altro senza annullare se stessi.Appartenenza non è essere schiavi,ma condividere l'essere padroni di se stessi,la fusione di sensi,il catturare desideri,il conoscersi profondamente,senza lasciare nulla al caso,come bambini pieni di perchè,pronti sempre ad imparare a rimettersi in discussione a non nascondersi dietro "tanto sono così".Sentirsi a distanza,come onde che sorridono al suono dello sbocciare di gemme nel bosco.
Appartenenza è primavera ,che sboccia ogni istante dall'algido invermo,si scalda col solleone e si perde tra i colori rossi dell'autunno.

26 marzo 2011 alle ore 15:35

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