Home Sweet Home  

Posted by Rosy in



E ci siamo.

E' fatta. Chiavi in mano.

Dopo 10 mesi di "vacanze al mare", si torna a...casa.

Mercoledì metto piede in quella che ha preso il posto della mia Casa.

Quella con la C maiuscola. Quella che mi ha salvato, insieme a mio figlio, quella notte dove ogni cosa s'è invertita, cambiata.Totalmente.

Non è affatto male. Una grande cucina/soggiorno con un bel divano in pelle bianca. Sarà la gioia di Cleo :(

Due camere da letto e due bagni.

Neanche distantissimo da dove abitavo.

Devo ancora fare i conti con l'altra mia parte.

Quella che fa una fatica bestia ad accettare il rientro in una terra che non ama più come prima.

Non riesco a "godermi" sto momento.

So che è la prima pietra per poter davvero ricominciare.

Da dove partire di nuovo con mille desideri e mille aspettative.

Vorrei solo non avere sto magone nello stomaco.

Vorrei solo che queste lacrime finissero di solcarmi il viso.

Per la seconda volta Lui non ci sarà ad inaugurare la mia casa.

Ma so che stavolta sarà con me più di prima.

Che il vero Augurio di una nuova Vita sarà Lui per primo a darmelo.

E so che lo sentirò.

Domani  

Posted by Rosy in

Ci siamo..il momento che ho tanto cercato e odiato allo stesso tempo, è arrivato.

10 mesi di vita che vanno in coda a quelli passati e a quelli futuri.

10 mesi dove nuovi volti, nuove voci, nuovi sorrisi...hanno riempito la mia vita.

Hanno ridato forza ad un'anima devastata e l'hanno resa di nuovo forte.

Mi mancheranno.

Perchè mentire?

Già stasera mentre ne parlavo, mi specchiavo negli occhi lucidi di Alfonso, di  Gabriella.

"Ma torni vero? anche per una gita la domenica.."

E come non potrei tornare, dove mi è stata data una casa, un rifugio, un abbraccio, nel momento peggiore della mia vita?

Domani firmerò un contratto che mi riporta nella mia terra.

"L' Aquila è ferita come te,

L' Aquila è dolorante come te."

Quanto son vere ste parole.

Domani rimetterò un punto di nuovo.

Un punto di partenza.

La destinazione è la mia miglioria.

Il tornare a camminare di nuovo con le mie gambe.

Come ho sempre fatto.

Fino a 10 mesi fa.

Fino a che mi son fermata.

Buon inizio a me e  a mio Figlio

Attimi  

Posted by Rosy in ,

Immagini arrampicate su pensieri

La mia nikon è un gioiello.  Riesce a buttare su foto quello che i miei occhi vedono, la mia mente immagina.

Peccato solo che oggi abbia deciso di azzopparsi per l'ennesima volta.

Ma intanto è riuscita di nuovo in quello che volevo.





L'Appartamento  

Posted by Rosy in




Ho chiesto gentilmente all'autrice di poter postare il suo racconto...ne scrive di molto belli. Ma questo..non so spiegare..mi riconosco e ci riconosco un Predatore ;-)

L'Autrice è Ayse (  http://aysedicartavelina.blogspot.com/ )


Merçì ancora

L'APPARTAMENTO








- Vorrei che venissi con me – dice l’uomo al telefono, mentre le racconta il suo progetto.
- A che ora arriverai? – chiede la donna.
- Potresti venirmi a prendere. Andiamo assieme, vengo volentieri – aggiunge eccitata dalla prospettiva.
Aspetta quell’incontro da molto tempo.
- Non credo che riuscirò a passare da te, avrò molti impegni quel giorno, dovremmo vederci direttamente li . Ti farò sapere l’indirizzo, non è lontano -
- Va bene, nessun problema,ti raggiungo io – risponde lei, felice di poterlo guardare di nuovo.
- Mi manchi – le sussurra l’uomo, poi riattacca.
Mancano ancora tre settimane a quel giorno.
Si sono visti solo una volta, mesi prima, e da allora vivono nell’attesa di potersi incontrare ancora, travolti da una passione istintiva e animalesca.
Il loro più che un amore romantico è uno scontro perenne in cui godono dei loro screzi, delle loro contraddizioni, aggrappati a parole e malinconie.
Una singolar tenzone in cui la sfida è quello di non darla mai vinta all’altro.
Un incontro a metà strada, una passione che si accende e alimenta tra contrasti e dolcezze infinite, bisogno di sentirsi e di colpirsi e voglia di entrarsi dentro.
- Ci vediamo domani allora. Ti voglio. Voglio scoparti il culo e l’anima – le dice la sera prima di arrivare a Milano.
Lei è in anticipo come suo solito.
Non vuole salire da sola, gli manda un sms per comunicargli il suo arrivo.
Sono già le sette di sera, fuori si è fatto buio.
L’aria è calda ma la giornata è ventosa.
Il leggero abito nero di cotone le svolazza attorno alle ginocchia.
L’appartamento si trova in una via piccola e poco frequentata.
- Vorrei sapere cosa ne pensi - le aveva detto giorni prima al telefono.
Vuole chiederle una opinione sull’appartamento che ha intenzione di acquistare a Milano, per questo desidera visitarlo con lei.
Attende qualche minuto, non riceve risposta.
Probabilmente lui è già salito nell’alloggio e la sta aspettando.
Non è un ritardatario, è più facile che non abbia visto il messaggio, dato il pessimo rapporto che ha con il telefono.
A passi incerti, entra nel portone del condominio.
La voglia di toccare di nuovo il volto dell’uomo le si annoda nel ventre, come una corda ruvida e aggrovigliata.
Un grande cortile con una magnifica magnolia al centro si mostra ai suoi occhi.
Deve cercare la scala b, al terzo piano.
I suoi tacchi rumoreggiano nel cortile silenzioso.
Le scarpe, alte e nere, la fanno sentire in equilibrio precario.
E’ buio , solo una piccola luce illumina i pianerottoli che si aprono sul cortile circolare.
Le sembra di udire un rumore alle sue spalle, ma forse è solo il fruscio del vento tra i rami della magnolia.
In fondo, sulla linea dell’orizzonte, nuvole cariche d’elettricità si stanno accumulando.
Scala b, eccola, è davanti a lei.
Si guarda attorno alla ricerca dell’ascensore. Niente. Dovrà salire a piedi.
Si ferma un secondo e prova richiamarlo.
- “Il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile” – chissà dove cavolo se lo è messo quel telefono – pensa, scuotendo la testa.
Maledice per un attimo l’uomo. Di sicuro lo troverà già nell’appartamento , col cellulare distrattamente buttato nella 24 ore, incurante che stia suonando.
Inizia a salire le scale un gradino alla volta, con circospezione. L’orlo del vestito ondeggia piano e le accarezza le gambe.
Una signora anziana si affaccia sull’uscio sospettosa.
Un gatto bianco e nero le spunta tra le gambe.
Fa un cenno della testa e richiude la porta.
Lei si ferma un secondo solo, poi riprende a salire.
Primo piano. Secondo piano. Finalmente l’ultima rampa, che conduce al terzo.
Tre porte circondano il pianerottolo.
Una di essere è socchiusa, quella che lui gli ha descritto, la prima a destra delle scale.
Sta cercando l’appartamento senza targhetta del nome.
Ma com’è possibile che la porta sia aperta?
Poi ci pensa bene e si sente rassicurata.
Probabilmente è aperta perché lui è già arrivato. Il cuore le frulla in petto, come un cucciolo che si scuote la pioggia da dosso.
Fa un sospiro, si fa coraggio e spinge il battente che cigola su cardini arrugginiti.
Entra piano, facendo risuonare i tacchi alti sul pavimento sporco. I rumori rimbalzano da una parete all’altra nell’appartamento vuoto.
All’interno è buio e c’è odore di umido e di muffa.
Nell’annuncio era indicata la specifica: da ristrutturare. Vero. L’appartamento è decadente e decisamente in cattive condizioni.
Uno sgocciolio insistente e ritmato la distrae, probabilmente proviene dalla stanza da bagno.
Brividi percorrono la schiena parzialmente nuda della donna.
Inizia a chiamare l’uomo, sussurrando il suo nome nell’oscurità.
Una finestra aperta lascia filtrare un pallido chiarore da un lampione nel cortile.
Un tuono lontano rimbomba sommessamente.
Un refolo di vento tiepido che crea corrente fa sbattere la porta.
– Sbam -
Si gira spaventata dal colpo del battente che si chiude.
Cerca a tentoni il cellulare nella borsa per provare di nuovo a chiamarlo.
Le dita come piccoli animaletti scavano e frugano tra le mille cose che contiene la borsetta di una donna.
Tocca la superficie liscia del telefonino e cerca di afferrarlo, le scivola di nuovo , poi riesce a prenderlo.
Il display si illumina appena schiaccia il tasto della chiamata.
Riprova ancora, di nuovo spento. Nessuna risposta.
Sta iniziando a preoccuparsi, i battiti del cuore accelerano.
Immobile annusa l’aria.
Un fruscio alle sue spalle la fa trasalire.
In meno di un secondo, si trova la guancia schiacciata contro il muro freddo e scrostato.
Una mano la blocca contro la parete tenendola per i capelli.
Un’altra mano le torce un braccio dietro la schiena.
Un ginocchio la inchioda al muro.
Un profumo le solletica le narici.
Riconosce l’odore dell’uomo.
Si rilassa ed emette una breve risatina nervosa.
- Mi stavo spaventando – dice.
Fa per girarsi , pregusta il suo abbraccio.
- Uno scherzo eccitante, devo ammetterlo – sussurra.
Si accorge però, che l’uomo non ha allentando la presa, che le è impossibile ogni movimento.
- Scherzo? – le sussurra all’orecchio – Quale scherzo? -
- Quello di farmi spaventare, di prendermi alla sprovvista - conclude lei sorridendo.
- Lasciami adesso , voglio abbracciarti – gli dice allegra.
Le tappa la bocca con la mano, levandole il respiro.
La gira , le spalle al muro.
Lei sgrana gli occhi.
Prova a parlare attraverso la mano che le schiaccia la bocca, ma esce solo un mugolio scomposto.
Uno schiaffo ben assestato la colpisce in pieno volto, deciso.
Deglutisce, senza capire. Un grido strozzato le muore in gola.
- Pensi ancora che stia scherzando?
Non lo sa. E’ confusa.
Il sadomasochismo, la dominazione, la sottomissione, concetti di cui hanno sempre parlato, sembrano centrare ben poco con quello che sta accadendo ora.
Sente l’odore della follia dell’uomo permeare la stanza.
Da razionale ed elegante professionista si è trasformato, irrazionalmente e impulsivamente, in un feroce e pericoloso predatore.
Sente che è altro a muoverlo. Una specie di bisogno estremo di vederla impaurita e spaventata, eccitata e tremante, disorientata. E’ una cosa reale.
Ha il sapore di una situazione istintiva, tra animali.
Predatore e preda.
Uno scorpione che punta il suo pungiglione sulla vittima prescelta, un serpente che sibila annusando la paura del topo , conscio che il topo potrebbe comunque scattare e morderlo.
Tensione animale, primordiale, primitiva.
- Rispondi. Pensi ancora che stia scherzando? - Le libera le labbra per un secondo, così che possa parlare.
- Più che altro lo spero – risponde la donna, cercando di riportare l’incontro alla normalità. L’ammutolisce ancora, respira a fatica.
E’ davvero quello che desidera, la normalità? Se lo chiede cercando di restare calma di fronte alla sua determinazione.
Sa che quell’uomo la prenderà così, violentemente, perché violenta è la loro passione.
La maniera repentina e priva di preamboli con cui lo sta facendo la disorienta però.
- Lo speri? Ne sei certa? Io dico di no, e scommetto che sei bagnata e per niente stupita da tutto questo. Sei adorabile quando fai la furba -
Le infila una mano sotto il vestito leggero, niente mutandine.
- Quindi te lo aspettavi, troia – commenta.
Inizia a sentirsi a disagio, forse si, ha dato delle cose per scontate. Forse si, lo sottovaluta. Forse pensando di averlo capito, lo ha guardato negli occhi troppo presto, lo ha guardato negli occhi prima di conoscerlo davvero.
Le sue dita le tormentano la fica, si spingono dentro.
Le sta facendo male, è insistente, prepotente.
Prova ad alzare un ginocchio per difendersi.
Col bacino l’uomo la inchioda ancora di più al muro.
Ad un tratto scatta un interruttore dentro di lei, e improvvisamente morde la mano che le chiude la bocca.
- Stronza –
- Apri la bocca, molla! – le dice, mentre con la mano libera le preme le guance per farle lasciare la presa.
Lei scuote la testa in segno di diniego.
I denti affondano sempre di più nella carne dell’uomo, le mascelle si serrano.
Lui è forte però, e le dita stringono in un morsa d’acciaio il suo viso.
Lei è costretta ad aprire la bocca, un filo di saliva le scende sul mento, si pulisce col dorso della mano.
- Non puoi farcela – le dice l’uomo.
Si massaggia la mano, dove i segni degli incisivi stanno affiorando come ricami di filo rosso.
Sa che lei è pericolosa quanto lui. E’ per questo che la ama.
Il temporale si sta avvicinando, i tuoni sono sempre più vicini e i lampi squarciano il buio dell’appartamento.
L’atterra con una mossa repentina. Deve neutralizzarla.
Ora si trova a pancia in giù, sul pavimento sporco. La guancia contro il freddo delle piastrelle.
Un piede è posato sul suo culo, le tiene il bacino inchiodato a terra.
- Adesso secondo te cosa farò? – le chiede.
- Chiuderai la finestra del balcone, sta iniziando a piovere – gli dice lei.
Decide che devo smontare parte della aggressività di quel predatore, per riuscire a interagire con lui.
Sente.
Lo sente, non vuole fermarlo, non vuole fermarsi.
- Alzati in piedi, vieni con me.
Le tende una mano, l’aiuta ad alzarsi, la sorregge con dolcezza.
La conduce verso il balconcino.
Grosse gocce d’acqua cadono dal cielo come lacrime grasse e pesanti.
La spinge verso la ringhiera e la circonda da dietro.
Per un tempo infinito stanno così, immobili, sotto la pioggia, abbracciati.
Annusano l’aria che sa di terra bagnata e di elettricità.
Osservano il cielo squarciarsi di lampi e godono del calore che evapora dai loro corpi fradici .
Il ventre dell’uomo è perfettamente aderente alla schiena della donna.
La sua erezione è come un pugnale nella spina dorsale.
Caldo e pulsante le preme sulle reni, imperioso.
Il suo membro è duro ed eretto, grosso.

La gira verso di sé, la guarda dolcemente negli occhi.
Si inginocchia davanti a lei, sul pavimento bagnato.
La camicia bianca incollata al torace muscoloso e asciutto è diventata quasi trasparente.
- Apri le gambe e chiudi gli occhi . Non muoverti – le parla, mentre le accarezza amorevolmente le ginocchia sporche e bagnate.
Le tiene sollevato il vestito e inizia a leccarla impercettibilmente.
La sensazione che prova è quella di avere un piccolo uccellino sotto la gonna che con ali leggere e delicate le solletica il sesso.
Si scioglie e si fa liquida, ancora di più.
Le spinge la lingua dentro, come se fosse un cazzo.
La infila sempre più in fondo.
La scopa così, con la bocca.
I muscoli della donna non sono più in grado di controllare le contrazioni di piacere che sta provando.
La faccia dell’uomo è bagnata di pioggia e di lei.
Lui respira a fatica, nell’antro caldo e umido delle sue cosce, ma sembra non accorgersene.
Prende fiato.
Morde.
Ora la sta addentando, come se fosse un frutto maturo e succoso.
Le prende il clitoride tra i denti e stringe.
Piccole tenaglie bianche e bastarde le incidono la tenera carne.
La sensazione che prova è quella di una scossa di corrente continua che arriva ad esplodere direttamente in testa.
Gli prende il capo tra le mani, lo spinge più a fondo, tra le cosce aperte.
Con la schiena si appoggia meglio alla ringhiera del balcone. Il ferro è freddo, le graffia la pelle candida, lo sente.
Lei è incandescente.
Lui è spietato e dolcissimo al tempo stesso.
La testa della donna si rivolta all’indietro, verso il temporale che piange e i tuoni che ridono.
Si rende conto che lei ora è il cielo dell’uomo, lo lava e lo bagna, gli piove addosso il suo desiderio incontenibile, scroscia su di lui il suo monsone privato.
Non riesce più a contenere l’orgasmo, vorrebbe trattenersi, per protrarre quel momento il più a lungo possibile, sa che l’uomo è eccitato dai suoi tentativi di resistergli.
Improvvisamente la scioglie dal suo morso.
– Vieni – le dice.
Gli esplode in faccia, urla al cielo come una lupa, incurante delle finestre che come occhi la osservano, mute e curiose.
Viene e piscia sul volto dell’uomo in ginocchio davanti a lei.
Si alza, la rigira contro la ringhiera, il ferro sfrega sui suoi seni, sui capezzoli eretti.
Le piega le ginocchia con un colpo secco delle gambe e la prende così, con violenza, mentre ancora sta godendo e pisciando.
Lei si aggrappa al ferro arrugginito, sotto i suoi colpi potenti e profondi.
Si sta prendendo il suo culo adesso.
Mentre la bacia dolcemente la incula disperato.
La scopa fino alla parte più nascosta delle sue budella, aprendola con le mani, con il cazzo, con la lingua mentre il cielo li bagna e i tuoni coprono i loro versi animali. Esplode dentro di lei, fragoroso.

Cadono insieme a terra in ginocchio, l’uno dentro l’altra, inzuppati di acqua , di seme, di sudore , di pioggia. Fradici di voglia.
Il gatto bianco e nero li osserva sornione, seduto sul davanzale della finestra di fronte, qualche piano più sotto.
Si tengono così, abbracciati, nel buio e nell’acqua, dondolando.




Giramento vorticoso di forma sferica  

Posted by Rosy in



Non è possibile!


Stasera ho avuto davvero la tentazione di scartavetrare la faccia di una tizia, sul cemento.


Ma non nel senso metaforico della cosa.


NO!


Nel vero verissimo senso della parola.


Ma io mi chiedo...ma una stracazzo di volta sola, esiste una persona che abbia dei neuroni funzionanti???


Una che quando apre bocca, azioni prima il cervello??


Oddio che prurito alle mani.


Meglio che vado a letto va.

Stalking  

Posted by Rosy in

Riporto qui, l'articolo che ho postato sul sito. M'è piaciuto farlo e sperando dio di no, ma sempre meglio saperle certe cose.

Stalking - Quando l'amore o l'odio fanno perdere la testa

La legge 23Aprile 2009 n.38, cosiddetta legge antistupro, disciplina le misure di contrasto alla violenza sessuale,modificando alcuni articoli di legge del codice penale, di procedura penale e dell'ordinamento penitenziario, nonché introduce norme sugli atti persecutori meglio noti come stalking.

Per meglio definire le dinamiche della stalking, definiamo brevemente gli attori e i loro ruoli:

1 Stalker, o soggetto attivo, è colui che pone in essere azioni e condotte persecutorie e vessatorie. Gli studi psico-sociologici, hanno tracciato 5 modelli di stalker, a seconda dei criteri comportamentali.

Sono:

a) il risentito, è colui che ritiene di aver subito un torto dalla sua futura vittima e su di lei concretizza, condotte lesive,sviluppa sentimenti di rancore e odio che tendono a giustificare i propri atti

b) il bisognoso d'affetto è quello che desidera attenzioni superiori al normale, che fraintende il rispetto, la cortesia, la considerazione della controparte e cerca, senza basi di fatto, un legame che non potrà mai costruirsi.

c) il corteggiatore incompetente, è quello scarsamente idoneo nella gestione dei contatti umani e non sa dosare l'atto del corteggiamento, finendo per abusare e infastidire.

d) il respinto, è colui che tenta di ripristinare un ex rapporto affettivo, ormai logoro, con l'altro che invece rifiuta.

e) il predatore, il più pericoloso, a volte anche per problemi psichici, è lo stalker che ambisce solo il traguardo dei rapporti sessuali e si diverte nell'inseguire e cacciare la vittima.



2 vittima ( maschio o femmina ) è colui che subisce un turbamento e un'inquietitudine che lo caricano di ansia e paura. La vittima viene anticipata nelle sue abitudini, controllata, inseguita e monitorata, subendo un intrusione fisica che a lungo andare viola la sfera della psiche, modificandogli lo spazio e la libertà emotivo-relazionale.

3 relazione coartata che racchiude un ventaglio di comportamenti attivati e subiti dalle parti, tali da alterare il comune senso della quotidianeità.

L'art. 612 bis, del codice penale, punisce chiunque con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno, in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura tanto da generare il timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva..... La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata sentimentalmente alla persona offesa....oppure se commesso su un minore, una donna in stato di gravidanza o una persona con disabilità....

Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi, in deroga ai canonici tre, previsti dalla legge.

La normativa in esame, nell'art.8, contempla l'ammonimento nei confronti dello stalker. Nell'art. 612 bis, la persona offesa espone i fatti, per prima cosa, all'autorità di pubblica sicurezza, con successiva richiesta al Questore.

Il Questore, assume se necessario, informazioni dagli organi investigativi e dalle persone informate dei fatti e ammonisce il soggetto redigendo processo verbale.

In relazione alla gravità dei fatti, il giudice può applicare il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

A coronamento, presso il Dipartimento delle Pari Opportunità, è stato istituito il Numero Verde Nazionale 1522, attivo 24/24, che fornirà servizio di prima assistenza psicologica.

Per quanto riguarda la Polizia di Stato, ogni operatore specializzato, lavorerà nel rispetto del formulario S.I.L.V.I.A. ( Stalking Inventory Listper Vittime e Autori ).

E' uno strumento di base in grado di contribuire alla comprensione delle dinamiche, raccogliendo sistematicamente tutti i casi di molestie.

Si sono sollevati i primi quesiti, circa gli elementi che caratterizzano il reato di stalking, rispetto a quelli di minacce, molestie, maltrattamenti in famiglia e al preoccupante fenomeno, non ancora disciplinato normativamente, del mobbing.

Il filosofo tedesco Arthur Scopenhauer diceva: L'intelligenza è invisibile per l'uomo che non ne possiede...

Un monito per lo stalker, che non disponendo di efficienti freni inibitori, va incontro alle più che visibili conseguenze penali.

FaMe  

Posted by Rosy in






Quando la fame comincia a mordere la carne, c'è poco da fare.


O si cerca il piatto prelibato, quello che ci sazia.


O ci si avventa sul primo pasto che si trova davanti e si  ingoia  senza neanche sentirne il sapore.




Brutale  ma è così.


Perversa Pervertita Puttana  

Posted by Rosy in

Sono perversa. Sessualmente perversa e anche abbastanza depravata.

Urka che notiziona che m'hanno dato!

E quindi? Dovrei sentirmi in colpa?

Dovrei vergognarmene?

Perchè sotto l'aspetto sessuale ho le stesse fantasie di un uomo se non di più?

Perchè io molto spesso le ho realizzate senza preoccuparmi più di tanto di sbandierarle?

Perchè tutto quello che ho desiderato l'ho fatto?

Perchè non mi sento ipocrita ad ammetterlo?

Logico che so a chi posso dirlo e a chi no.

Chi lo capisce e chi invece non accetta neanche starlo a sentire.

Cazzo tutti angeli ho intorno io.

Tutti che vorrebbero fare e poi si fermano.

Seccheddaesse ;-)

Solo che se una cosa, in ambito sessuale, la fa una donna allora è una puttana sicuro.

Depravata, perversa e pure puttana della peggior specie.

Se la fa un uomo la musica cambia.

Ipocriti e stronzi.

Non mi pento di quello che ho fatto.

Non mi interessa avere l'assoluzione.

Neanche l'incoraggiamento.

Non l'ho mai spacciato per sm.

Ho solo vissuto e vivo la mia sessualità come e più mi aggrada.

E sono perversa e pure depravata

:lol:

RiDo  

Posted by Rosy in


Rido.


Perchè so che mi leggi.


Perchè a quanto pare, continui a girarmi intorno.


E ci rido di gusto.


Perchè penso a che tristezza è la tua vita.


Sempre a prendere gli scarti di qualcuna. Perchè provi a risultare in mille modi, una bella personcina.


Stolto chi ancora non ha capito bene di che pasta è fatto il tuo cuore


La tua anima.


Nera.


Nascosto da una maschera brillante.


Ma prima o poi anche per il più stolto, arriverà il momento che vedrà cadersi davanti quella maschera.


E siederà accanto a me, accanto a chi, prima di lui/lei, hai mostrato quello che non sei


:lol:




Rido

Associazione In Trasferimento  

Posted by Rosy in


Stanotte ho fatto un sogno.


Un bel sogno che mi ha lasciato davvero una sensazione di buono.


Indipendentemente se farò o meno quello che ho sognato, la giornata ha preso una buona piega.


Come se una scopa fosse passata a togliere quella polvere che si stava posando sull'anima, cm su cm.


E non ho voglia di fermarmi ancora ad aspettare mentre gli altri, continuano a viversi tranquillamente.


Ci sei ora?


Bene,viviamo.


Non ci sei?


Amen, io non mi fermo ad aspettare.


Ne riparliamo se torni da ste parti.


L'Associazione Fate bene Fratelli s'è trasferita in Via NonCiSeiPassoOltre, traversa StaScadendoIlTuoTempo,  n° -22


Buona Domenica e Buon San Valentino


:-D

Nomi Propri di Pensieri  

Posted by Rosy in


Vorrei dare un nome e un senso a qst giornata ma...non me ne viene uno, nè per l'uno nè per l'altro.


Giornata strana.


Dove ho avuto la tentazione più volte, di dare un calcio a parecchie cose.


Perchè non l'ho fatto?


Bella domanda.


Perchè forse son talmente stanca che non ho voglia neanche di dare un calcio.


Sto diventando pigra.


Da domani inzio a guardare su ebay la Wii Fit.


Devo dimagrire e devo pensare a qualcosa che distragga la mia mente e mi allontani da tutto sto tempo sul web.


Protettore dell'Anjma Mia  

Posted by Rosy in

Ci sono poche persone che hanno la capacità di mandarmi in acido il sangue.


Poche davvero.


Ma una in particolare non solo me lo manda in acido,  ma anche in circolo.


E la cosa diventa altamente pericolosa.


Perchè se non ci fosse qualcuno a calmarmi in quel momento, potrei davvero azzannarlo alla gola e provarci uno schifoso,


schifosissimo piacere nel sentirlo dissanguarsi sotto i miei denti.


Perchè hai voglia tu a dirmi che non c'arriva, è che io non ce l'ho come fumo agli occhi.


No.


Di più.


Come veleno per topi in circolo.


E come mi ha detto Mau stasera, tanto il peggio è per me, perchè tanto in circolo ce l'ho io. Mica il deficiente.


Perchè, come all'epoca di Peppe, una frase mi dice, ma è quella che fa da antiinfiammatorio e antidolorifico.


Mi calma.


" Ro alla fine se vai a batterti con un deficiente, sei tu che ci perdi. Perchè tanto lui non capirà mai quello che tu gli dici e tu, per farti capire sei costretta a metterti al suo livello. Ne vale la pena?"


San Mauro protettore dell'anime terremotate e schizzofreniche!

Scatole  

Posted by Rosy in

Devo smettere di leggere certi libri.

Continuo a non capire come mai il mio lato masochista esca preponderante e nel momento sbagliato.

Perchè, diciamocelo, questo è stato un anno di merda.

Ed è cominciato nella maniera che mai avrei voluto.

Ma tant'è.

Rimboccarsi le maniche ancora, di nuovo, per l'ennesima riuscita.

Come se non bastava già solo il problema della casa che ancora non ho.


Poi leggo sti libri.

Che compro io da beata idiota e, di getto, tutte le scatole che ho messo impilate nell'angolino più remoto, si riaprono.

Come per magia.

E tutto diventa maledettamente diffiicile.

I pensieri diventano più pesanti.

Le soluzioni più distanti.

Le immagini invece tornano vivide.

Le voci tornano reali.

E porco cazzo fa male!

Male a 46 anni, perchè ti rendi conto che non è passata una beata ceppa di niente di quello che ostinatamente ho messo ben riposto anni fa in tante piccole scatole


Fanculo ma a me.

Await  

Posted by Rosy in


E leggo, leggo, leggo.


Mi sto facendo una cultura di tutte le nozioni


E più mi si incasinano le idee.


E son più confusa di prima.


So che c'è un punto di ripartenza.


Lo so.


Quello che mi da sui nervi è l'attesa.


Snervante.


Logorante.


Ma cazzo non bastava il dover attendere da 10 mesi una casa?


Eh no!


Evidentemente no.


Porca zoccola.

Mare D'Inverno  

Posted by Rosy in


( Foto mia )




E' bellissimo il mare d'inverno.


Ha un qualcosa di particolare. Magico. Unico.


Oggi ero seduta su dei sassi e lo fissavo.


Credo di non essermi sentita così serena da...uhmm non so quanto.


Ma da tanto sicuro.


Ha la capacità di assorbire tutti i miei pensieri più neri.


E oggi ne avevo un bel pò.


" Sei forte Ro, molto più di quello che immagini.


Doresti solo crederci di più.


Scivolerà anche questa come tutte le altre."


Mio figlio...crede più lui in me di quanto ci creda io.


Forse è solo perchè son troppo stanca.


O forse no.